Page 121 - Tempo scomposto
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già chiesto.
                I  giorni  successivi,  anzi  i  momenti  successivi  a  questa
              presa di coscienza furono per Mirta terribili. L’essersi ac-
              corta del pericolo che stavano vivendo giorno per giorno e
              che si aggravava sempre più la rendeva ansiosa e tesa. Con
              Bianca si sentivano ormai a qualsiasi ora. L’eventualità che
              Manlio  potesse  infettarsi  e  quindi  peggiorare  le  sue  già
              precarie situazioni di salute le sembrava una minaccia in-
              combente, come una spada di Damocle posta sulla testa
              di loro tre, ignari ed inermi. Eppure le notizie dei morti
              in Lombardia parlavano chiaro: migliaia di persone si era-
              no infettate ed erano decedute, saturando tutte le unità
              di terapia intensiva, in un crescendo irreale e inarrestabile.
              L’unica circostanza che la confortava era che in Basilicata,
              almeno, il numero dei contagi era bassissimo, quasi allo
              zero. Ma le notizie incalzavano, delineando una situazione
              che precipitava ulteriormente.


                “La situazione peggiora sempre più, nel nord Italia i casi
              di Covid-19 aumentano; il 3 marzo il governo italiano
              annuncia che, per contenere il virus, potrebbe istituire zone
              rosse.
                Detto fatto, l’8 marzo l’Italia intera è zona rossa.
                La stessa notte avviene la grande fuga dal nord Italia ver-
              so il sud.
                Le regioni sono in allerta.
                Il resto del mondo inizia ad adottare le misure italiane.
                Inizia così la Fase 1
                L’11 marzo viene dichiarata la pandemia.
                I canali di comunicazione danno indicazioni chiare e con-


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