Page 19 - Miette Mineo - La lava e la polvere
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nuamente il nome della santa.
Questi festeggiamenti duravano veramente tanto e seguivano
uno schema ben definito che corrispondeva alla volontà del gover-
no spagnolo di rispettare l’ordine costituito non solo per quello che
riguardava il mantenimento delle gerarchie della classe dirigente,
ma anche delle maestranze che venivano coinvolte nell’organiz-
zazione della festa e talvolta chiamate a svolgere vere e proprie
mansioni di polizia.
Spesso scoppiavano rivalità tra le varie corporazioni e di queste
l’autorità sapeva debitamente approfittarne perché se da un lato le
maestranze costituivano un utile contrappeso al potere dell’aristo-
crazia, dall’altro, non essendo unite, mancavano di una forza tale
da impensierire il governo.
Chi non rispettava gli ordini stabiliti dal cerimoniale poteva in-
correre in pene pecuniarie e talvolta anche carcerarie. Questo di-
mostra che le celebrazioni ricche e fastose non fossero altro che
il risultato di una lucida e accorta politica di controllo che si na-
scondeva dietro il paravento di una giusta e sacrosanta operazione
civile e religiosa.
E il popolo? Se da un lato rimaneva affascinato e coinvolto dalle
luminarie che appagavano e compensavano col loro sfolgorio la
misera quotidianità di una vita non certo facile, da un altro si svin-
colava, appena possibile, dalle rigide strutture rituali, mostrando
l’esigenza di una spontaneità che talvolta sfociava in incidenti e
disordini.
Ma questi episodi non impensierivano più di tanto l’autorità. Le
rivolte popolari, dovute alla fame, alle tasse o all’eccessiva dispa-
rità sociale, rimanevano dei fatti isolati senza una direzione precisa
e quasi mai in opposizione al governo centrale di Spagna.
Infatti il malcontento popolare s’indirizzava contro i vicerè e
non contro il governo centrale spagnolo di cui, anzi, la mentalità
popolare dell’epoca era orgogliosa di fare parte.
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