Page 134 - La via d'uscita
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di quanto lo ricordasse, entrò nella stanza dove entrambi i
genitori si trovavano. Sua madre, accomodata su un diva-
no, avvolta da una coltre che la copriva quasi interamente,
le sembrò più stranita e svanita del solito; il capo coperto
da una cuffia che le nascondeva i capelli (dovevano esse-
re bianchi, ormai, e forse pochi) quasi non le rispose, forse
non la riconobbe. I suoi occhi s’incendiarono per un atti-
mo, per poi spegnersi e ritornare a fissare il soffitto, mor-
morando parole incomprensibili.
Suo padre era in poltrona, nel consueto atteggiamento
di comando. Ma quanto era mutato! La fonte spaziosa su
cui spiovevano ciuffi di capelli neri, era nuda, solcata da in-
numerevoli segni d’espressione; così pure le guance scava-
te e occupate da una barba grigiastra e rada. Solo gli occhi,
così simili ai suoi, mostravano a tratti quei lampi di furore
che avevano il potere di tenerla così fortemente imprigio-
nata quand’era piccola.
Vide un uomo anziano e malato, ormai disinteressato e
distaccato da tutto quello che lo aveva così avvinto in pre-
cedenza. Le fece compassione e lo abbracciò, nonostante
tutto, nonostante le pene che aveva dovuto subire per cau-
sa sua. Il colloquio non durò a lungo; le sue richieste furono
accettate con la rassegnazione di chi si sta congedando dal
mondo e non vuole saperne più di difendere i suoi interessi.
Con sollievo, ma con molto disappunto, con la convinzio-
ne di non essere stata compresa a appieno, le due donne
si allontanarono dalla casa che – chissà - se avrebbero più
rivisto.
Invece di lì a poco gli avvenimenti precipitarono e Agnese
fu costretta a tornare nella dimora che l’aveva vista nasce-
re. Suo padre, colto da un malore improvviso, si era aggra-
vato esalando l’ultimo respiro, assistito dalle cure dei me-
dici che si alternavano al suo capezzale.
Donna Assunta, del tutto inebetita, non aveva capito
niente di ciò che era accaduto ed era stata allontanata dal-
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