Page 89 - La via d'uscita
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CON GLI OCCHI BENDATI
Nei mesi successivi non accadde niente di degno di nota.
La vita di Agnese, sia dentro che fuori il convento, si svolge-
va secondo i ritmi prestabiliti. Ormai mancava una man-
ciata di settimane alla pronuncia dei voti, che si sarebbe
effettuata dopo un’estate calda e soffocante, che lei aveva
vissuto facendosi trascinare dagli eventi, come un fuscello
travolto dalla corrente, visibilmente pallida e dimagrita.
Il giorno prescelto fu l’8 di settembre. Si trattava di una
cerimonia solenne, collettiva, cui partecipavano altre due
consorelle un po’ più grandi della Trigona, ma il padre ave-
va insistito presso la superiora affinché anche la figlia fosse
inclusa nel novero, senza ulteriori indugi.
Laboriosa fu la scelta del nome che avrebbe assunto dopo
la sua monacazione; alla fine Agnese, lasciando il secolo,
decise che si sarebbe chiamata suor Maria Maddalena.
La chiesa era piena di luci e di fiori; una folla discreta e
festante assisteva assiepandosi sulle panche, riempiendo
gli spazi vuoti delle navate, tra colonna e colonna. Era festa
per la chiesa che acquistava altre tre anime al suo servizio;
per la Superiora che vedeva così compiersi i suoi disegni;
per Orazio Trigona che confermava ancora una volta la
capacità di piegare gli eventi alla sua volontà. In quanto a
donna Assunta, le si dava la possibilità di proiettarsi in av-
venimenti che a suo tempo le erano stati preclusi.
Officiava la cerimonia il Vescovo con il pastorale, coadiu-
vato dai diaconi e dagli alti prelati. I canti delle monache,
divenute ormai consorelle delle tre consacrate, interval-
lavano i passaggi riempiti dalle formule di rito, ed erano
canti così melodiosi che chiunque si sarebbe commosso ad
ascoltarli. Un crescendo di spiritualità aleggiava nell’edifi-
cio, dialogava con i dipinti e le sculture, con gli stucchi do-
rati che sottolineavano le aperture e creava, intrecciandosi
alla luce, un gioco di chiaroscuri accentuato dalla luce delle
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