Page 90 - La via d'uscita
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mille candele accese in ogni dove.
Prostrata a terra, il volto schiacciato contro i pregiati
marmi del pavimento, le braccia aperte a croce in segno di
completo abbandono alla volontà divina, Agnese aveva già
pronunciato i voti di castità, povertà e obbedienza. D’ora in
poi sarebbe diventata suor Maria Maddalena della Passio-
ne, ma tutti l’avrebbero intesa come suor Maddalena.
Come se avesse gli occhi bendati aveva attraversato tut-
ti i momenti che precedevano la pronuncia dei voti, docil-
mente si era sottoposta alle domande di rito proferite dalla
Superiora che dovevano attestare la sincerità della sua vo-
cazione; aveva pregato, partecipato alle funzioni religiose,
inserita nella schiera delle monacande seguendo ogni sin-
golo passaggio fatto di interminabili litanie, di silenziose
meditazioni. Aveva indossato anche, con notevole disagio,
la fascia di contenzione che le schiacciava il seno, mortifi-
candone il turgore.
Ma forse il momento che l’aveva colpita di più, proprio
perché percepito come definitivo, era stato quello della ve-
stizione prima della cerimonia finale.
Ricordava la presenza di Concetta, muta e solidale testi-
mone ancora volta di questo momento critico, così come
lo era stata di tutti quelli più importanti della sua giovane
vita, dai primi passi, ai primi balbettii, all’ingresso nella pu-
bertà.
Era lei che reggeva il catino metallico dove i suoi lungi ca-
pelli biondo scuro, fino a quel momento legati ed occultati
dal copricapo, sarebbero stati messi, ciocca dopo ciocca,
dopo essere stati recisi.
Le altre suore le erano intorno, tutte insieme, sottoline-
ando col canto l’intima gioia che doveva accompagnare
questo momento definitivo.
Seduta, attonita, la lunga chioma che scendeva fin sotto
le spalle, Agnese, con gli occhi chiusi, sentiva solo il rumore
della forbice impugnata dalla suora addetta all’operazio-
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