Page 10 - Tempo scomposto
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Poi vide un gruppetto di persone che visitavano la Bi-
blioteca; la Direttrice le accoglieva guidandole per gli ampi
spazi e spiegando loro la storia di tali meraviglie. Mirta
seguì il loro movimento con occhi curiosi, momentane-
amente sollevati dalla tormentata pagina scritta che aveva
davanti. Poiché sapeva che avrebbe dovuto faticare mol-
to su quei caratteri così piccoli e così diversi dagli odier-
ni, ogni occasione poteva offrirle un momento di tregua.
Appena un momento perché il professore incombeva con
le sue scadenze e la ricerca si preannunciava più lunga di
quanto pensasse. Piccolo gruppetto colorato composto da
Cinesi? Giapponesi? (non aveva mai capito la differenza)
in atteggiamento sorridente e deferente, sembravano pen-
dere dalle labbra della Direttrice, sottolineando con brevi
risatine e monogrammi impronunciabili quanto si dipa-
nava sotto il loro sguardo attento, pronto a cogliere ogni
scorcio e ad immortalarlo con la cinepresa.
Per un attimo fu tentata di seguirli, ma poi no, resistette
e nonostante l’interruzione continuò a leggere. Del resto
la sala Vaccarini la conosceva bene, l’aveva vista tante volte
e tante volte letto la descrizione che ne avevano fatto au-
torevoli scrittori, ed era come se l’avesse davanti agli occhi,
col bel pavimento di ceramica di Vietri, gli affreschi inqua-
drati in ottagoni irregolari dipinti dal Piparo che raffigu-
rando le Arti, le Scienze e le Virtù volevano celebrare e in-
citare alla Cultura. Talvolta l’aveva immaginata brulicante
di monaci avvolti nel loro saio nero, con gli occhi chini sui
leggii o alzati momentaneamente al soffitto contornato
dalla scura impalcatura lignea impreziosita da decori che
ne alleggerivano la funzione prevalente, quella di sorreg-
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