Page 133 - Miette Mineo - La lava e la polvere
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il mio unico desiderio è di formarmi una famiglia, e se Rosina lo
           vorrà, sono disposto a prendere lei e la piccola Stella come fosse
           mia. Le parli, dunque, caro padre, e mi faccia sapere se potremo
           incontrarci. Sono ancora giovane e posso lavorare per tutti e tre…”
              Padre Girolamo lo salutò con la convinzione che tutto sarebbe
           andato per il meglio, finalmente.


              Col  cuore  gonfio  di  speranza  e  di  trepidazione  Rosina  si
           preparava all’incontro tanto atteso quanto insperato. Si scrutava
           allo specchio, si aggiustava i capelli, raccolti sulla sommità del
           capo  che  –ricordava-  Carmelo  preferiva  vedere  sciolti.  Ma  era
           passato tanto tempo, non era più la diciottenne timida e insicura
           di un tempo.
              “Gli piacerò ancora? Come sarà lui?” Lui sì, le sarebbe sempre
           piaciuto. Di questa cosa aveva un’assoluta certezza. Anche se il
           tempo gli avesse scavato il volto e confuso i lineamenti decisi.
           Anche se quel ciuffo tanto sognato non avesse più adombrato la
           fronte spesso corrugata da chissà quali pensieri.
              Mentre preparava Stella, accomodandole sul capo un fiocco che
           aveva trovato nella vecchia cassapanca della zia, le vennero alle
           labbra sincere parole di ringraziamento. Qualcuno l’aveva protetta,
           non si era dimenticata di lei se nel fluire sgangherato e tumultuoso
           della sua esistenza cominciava a delinearsi un percorso più lineare.
           La Madonna della Stella, la Mamma morta prematuramente, la zia
           Ignazina…tutte queste figure le venivano in mente sorridendole,
           come a volerla incoraggiare.


              Le tanto attese nozze furono celebrate dal padre Girolamo un
           giorno di novembre del 1679 con molta allegria e partecipazione da
           parte dei pochi, affettuosi invitati. Calìa, cunfittura e un po’ di vino
           formavano  il  magro  trattamento  nuziale. Anche  padre  Giacomo
           aveva voluto essere presente, portando con sé, come dono di nozze,
           la bella promessa della rendita messa a disposizione da Cosimo.



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