Page 128 - Miette Mineo - La lava e la polvere
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pranzo. Il piccolo corteo veniva chiuso dalla stizzita e interdetta
mogliettina, che si chiedeva cosa mai avessero da dirsi i due, che
non la mettevano mai a parte delle loro cose.
Ancora una volta la spregiudicata abilità di Agata era venuta in
soccorso del suo scapestrato rampollo; ancora una volta la cugina
Gravina fu ignara complice del sotterfugio ideato dalla baronessa
per trovare la somma necessaria a tacitare le proteste di Giacomo.
Avrebbero preteso, con una scusa, le rendite di un pezzo di terreno la
cui cessione non era stata legalizzata dal contratto firmato qualche
anno prima presso il notaio Morabito. Questo terreno, giudicato
poco interessante al momento della stipula, si era invece rivelato
assai produttivo, e tramite un cavillo legale da discutere con le
persone adatte, avrebbero ottenuto anche la rendita retroattiva, e
quindi avrebbero potuto pagare il risarcimento.
Agata gongolava, perché sapeva di poter contare sull’appoggio
di molti funzionari del governo cittadino grazie alla trama di
connivenze che Cosimo era stato assai abile a crearsi all’interno del
palazzo, e poi…si sarebbe visto se si doveva continuare a largire
quella somma; intanto, con quest’atto di generosità, si sarebbero
calmate le acque. E Costanza non avrebbe saputo niente.
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