Page 129 - Miette Mineo - La lava e la polvere
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CAPITOLO XIX
La guerra tra spagnoli e francesi fu combattuta tra il 1674 ed il
1678. La città di Messina era insorta contro il malgoverno spagnolo,
ed era intervenuta la Francia inviando delle truppe capeggiate dal
duca di Vivonne che entrò nella città dello Stretto accolto come un
liberatore.
I francesi volevano occupare anche Catania e Siracusa; vi fu
una battaglia navale il 22 aprile del 1676 nel golfo di Catania che si
concluse con un nulla di fatto, perché le due avversarie si ritirarono
e a Catania tornò la pace. Cinque mesi dopo il viceré spagnolo
Aniello de Gusman entrava nella città etnea ed ordinava di
rafforzarne le difese nei punti più vulnerabili, cioè presso l’abbazia
di Nuovaluce e la porta di Aci.
La controffensiva francese non si fece attendere, e il duca di
Vivonne decise di occupare Catania per via di mare, ma poi ripiegò
più a Sud e diresse il grosso dell’esercito verso Catania, dove presso
il Simeto fu fermato dagli spagnoli. Qualche mese dopo, quando
i francesi erano riusciti a conquistare Taormina e puntavano su
Acireale e su Fleri, vennero fermati dagli spagnoli aiutati dalla
gente del luogo che riuscirono a scacciare definitivamente gli
invasori francesi.
Nel 1678 veniva stipulata la pace di Nimega che confermava il
predominio spagnolo e costringeva i francesi ad abbandonare tutti
i territori da loro occupati. A Catania veniva nominato capitano
d’armi Ignazio Asmundo.
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