Page 143 - Miette Mineo - La lava e la polvere
P. 143
non contro gli Spagnoli, ma contro la classe dirigente, avida ed incapace.
A Catania Girolamo Giuffrida (detto Cutugno) guidò una sommossa di
popolani che, il 27 maggio 1647 convennero al Duomo per protestare
contro l’esosità dei dazi e del prezzo del pane. I patrizi dovettero fuggire
e i due aristocratici più odiati dal popolo furono sostituiti da due giurati
popolari, Giuseppe Incontro e Filippo Bancarella.
La rivolta si consolidò ed ebbe successo, ottenendo l’abbassamento dei
prezzi e la somma di 34.000 scudi ottenuta tassando i nobili, nonché l’e-
manazione di nuovi capitoli che sancivano i diritti della borghesia e limi-
tavano i privilegi dell’aristocrazia. Ma il 28 giugno del 1647 si scatenò la
reazione della nobiltà. (Santi Correnti, La Sicilia del ‘600. Società e cultura)
5 La festa del santo Chiodo aveva origini assai antiche. L’insigne reliquia
era stata donata ai Benedettini da re Martino nel 1393, quando il mona-
stero sorgeva sulle falde dell’Etna ed era servita da richiamo ai fedeli dei
dintorni che vi si recavano in pellegrinaggio, commossi dai prodigi di
cui ricevevano notizia. Il 3 di maggio, giorno dell’invenzione della santa
Croce, la reliquia veniva portata in processione. Quando il Monastero si
trasferì in città l’usanza continuò, attribuendole una funzione protettiva
contro le calamità naturali. Ma poiché in quella data v’era concomitanza
con un’altra processione, quella della santa Spina della Corona, a cura
dei religiosi di San Francesco, fu necessario spostare i festeggiamen-
ti del Santo Chiodo che furono fissati nei giorni 13 e 14 settembre. Il
Monastero si obbligava verso il Senato ad effettuare una processione o
un’esposizione tutte le volte che il Magistrato lo ritenesse opportuno: in
caso di siccità, pestilenza, per la venuta di qualche principe o personag-
gio di riguardo e in altre occasioni particolari. (C.Naselli, La festa del santo
Chiodo nel monastero dei Benedettini di Catania)
6 Il Castello Ursino venne costruito tra il 1239 e il 1250 nell’ambito della
campagna di fortificazione condotta da Federico II di Svevia nella Sicilia
orientale. La scelta del sito, un promontorio sul mare, era perfettamente
adeguato alla funzione di fortezza cui l’edificio era destinato. Lo stesso
nome del castello si riferisce probabilmente alla sua posizione originaria:
“Ursino” deriverebbe da castrum sinus, cioè “castello del golfo”.
Nelle intenzioni di Federico, il castello doveva unire alla funzione mi-
143