Page 35 - Corti di carta
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“Fin dal primo istante si rende conto di averlo in suo
potere. Dunque anche altri potrebbero cadere così in suo
potere se se ne offrisse l’occasione. […] La ragazza adesso
dovrà affrontare quell’uomo, il primo, colui che le è comparso
davanti sul traghetto.
È arrivato presto quel giorno, un giovedì.”
«Matildeeee!!!!».
Non le andava proprio di alzarsi per andare a vedere cosa voleva
la mamma. Con fatica, al terzo richiamo, si alzò ciabattando.
Non voleva neanche confessarlo a se stessa; ogni volta che quel
pensiero si insinuava, lo scacciava come un insetto noioso a cui non
si dà molta importanza. Si guardava di sottecchi, talvolta.
Allora aggrottava un po’ le sopracciglia come per dirsi che no,
non poteva essere vero. Che qualcuno potesse interessarsi a lei.
Aveva cambiato supermercato, quella volta, dietro le insistenze di
Dario che voleva quel prodotto in offerta speciale.
No, non lo aveva più visto, figurarsi!
“Dice che è solo, atrocemente solo con quel suo amore per
lei. Anche lei gli dice che è sola. Lui gli dice: mi hai seguita
fino a qui come avresti seguito chiunque. Lei gli dice che non
può saperlo, che prima d’ora non aveva mai seguito nessuno
in una camera. Gli dice di non parlare, di fare come fa di solito
con le donne che porta nella sua garçonnière. Lo supplica di
fare nello stesso modo”.
Appena un bruciore, un languore, anzi. Era il momento in cui il
silenzio è così profondo da diradare ogni grumo di consapevolezza e
le parole ti penetrano dentro come aghi, come coltelli.
“Le toglie il vestito e lo getta lontano, le strappa di dosso le
mutandine di cotone bianco e la porta così nuda sul letto. Poi
si gira dall’altra parte e piange. E lei, calma, paziente, lo tira
verso di sé e comincia a spogliarlo. A occhi chiusi, lenta-
mente. Lui vorrebbe aiutarla. Lei gli chiede di non muoversi.
Lasciami. Dice che vuol farlo lei. Lei lo fa. Lo spoglia. Lui si
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