Page 51 - Corti di carta
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col gelsomino. Sistemò i pennelli in un vasetto, accomodò i colori su
            un tavolino e infine portò la sedia pieghevole all’altezza giusta. Nel
            punto in cui era poteva vedere chiaramente lo scorcio che intendeva
            dipingere, proprio perché il muro in quel punto era sbrecciato e si
            vedeva uno spicchio di mare contornato dalla sagoma delle case
            vicine.
               Ci avrebbe dipinto una barca, in quel punto. E se la barca non
            c’era, l’avrebbe inventata lei, quella barca.

               Lavorò di buona lena per tutto il pomeriggio, aggiungendo ancora
            qualche tocco di colore, poco soddisfatta del risultato finale di questa
            prima parte del lavoro, poi sciacquò accuratamente i pennelli, li
            immerse nell’acqua ragia e mise da parte, in un angolo riparato, tutto
            l’armamentario.
               Si lavò, si cambiò, uscì per fare una passeggiata in paese e per
            rivedere delle vecchie conoscenze. Non ebbe fortuna e così, dopo
            aver fatto un giro sul lungomare, pensò di ritornare a casa dove la
            nonna ormai doveva essere rientrata.
               Parlarono fitto fitto nonna e nipote, raccontandosi tutto quello che
            era avvenuto durante l’inverno, poi si sedettero a prendere il fresco in
            attesa di andare a letto.
               Prima di spegnere la luce la ragazza pensò che le sue giornate
            sarebbero   trascorse   così.   La   mattina   a   mare   anche   per   scovare
            qualche angolo nascosto e pittoresco, il pomeriggio a dipingere.
               Si sentiva soddisfatta e con questo pensiero in mente, il sonno
            arrivò quasi subito.

               Uno dei giorni seguenti non scese più dal pontile per fare il
            bagno, ma si recò in un altro punto dell’insenatura dove c’era una
            spiaggetta di sabbia fine e bianca. La spiaggia proseguiva sulla
            sinistra con un costone di roccia arida su cui crescevano degli sterpi
            bruciati dal sole e dal mare.
               Quello che c’era sulla sinistra non si vedeva, mentre sul lato
            destro si distingueva il consueto paesaggio con le barche e, più in
            fondo il molo piccolo. Abbandonò la bicicletta a ridosso di una
            roccia e proseguì verso il mare calpestando la sabbia. Fu necessario
            camminare prima che il mare diventasse così profondo da consentirle
            di nuotare.


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