Page 52 - Corti di carta
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Notò che il mare in quel punto aveva un odore diverso e che
            anche la temperatura era più calda.
               Sicuramente era anche meno limpido per via del fondale sabbio-
            so, e così si spinse più a largo.

               Nuotò   con   la   testa   sott’acqua   per   un   lungo   tratto,   sempre
            costeggiando la riva e si fermò allora cercando un posto fisso per
            riposarsi. La scogliera in quel punto era piena di piccole insenature e
            calette a lei sconosciute: una ragione di più per esplorarle tutte.
               Trovò uno scoglio al limitare di una piccola baia e vi salì sopra,
            convinta di avere trovato l’approdo giusto.
               Ma in un punto più in basso, non visibile da dove era salita, vide
            un uomo.
               Il primo impulso fu quello di rimettersi in acqua e fuggire, perché
            non voleva dividere con nessuno questi momenti di esplorazione
            solitaria,   ma   poi   qualcosa   la   trattenne:   un   misto   di   curiosità   e
            presentimento.


               L’uomo  si presentava di spalle e sembrava intento a pescare
            assorto e immobile. Aveva una canottiera bianca e dei pantaloncini
            chiari. La pelle abbronzata e le braccia muscolose. I capelli erano
            coperti da un cappellino floscio, le gambe incrociate davanti a sé per
            garantirsi stabilità, la schiena appoggiata alla parete rocciosa, le mani
            reggevano una lunga canna.
               La ragazza salì silenziosamente, si mise in un punto più alto e si
            sedette anche lei, per qualche minuto, abbracciandosi con le mani le
            ginocchia nodose. Notò che i peli delle braccia le erano diventati
            biondi.
               Nel silenzio quasi incantato, interrotto soltanto dall’infrangersi
            delle onde, sentì un suono lieve, quasi una nenia lenta e modulata,
            provenire dalla bocca dell’uomo.
               Sorrise dentro di sé, pensando che in questo modo l’uomo volesse
            incantare i pesci. Un pifferaio magico del mare. Ciò aumentò la
            curiosità   e   allontanò   il   naturale   riserbo.   Incurante   di   turbare   la
            tranquillità della pesca, si tuffò proprio sotto di lui, così da poterlo
            vedere frontalmente.
               Era giovane, ma di età indefinibile, la pelle molto abbronzata,
            l’aria nordica, come si poteva dedurre da qualche ciuffo di capelli


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