Page 75 - Corti di carta
P. 75

MEMORIE ALLO SPECCHIO





               “Muoio, sì, adesso muoio e finisce tutto”. Si sente presa in un
            gorgo, avviluppata in una trappola lacerante. Non riesce a vederne la
            fine.
               Strofina un poco con la mano lo specchio davanti a lei. Si vede,
            allora. È pallida, le occhiaie le contornano gli occhi infossati.
               Accenna un sorriso, si mordicchia le labbra, si pizzica le guance
            per darsi colore.
               È di scena tra poco. Tra poco fingerà di recitare quello che è il
            dramma della sua esistenza, la sua vera vita e non un copione passato
            chissà tra quante mani.
               I pensieri sono confusi, indistinti, imbrogliati come una matassa.
            Si   guarda   le   mani:   sono   pallide,   venate   di   blu,   con   minuscole
            macchie brune.
               Una volta erano bianche e morbide. Sapevano di sapone, di strette
            vigorose e sincere, di piccoli affari domestici.
               Qualcuno   bussa   alla   porta,   ripetutamente.   Una   voce   nota   le
            ricorda che non manca molto. Si ricompone, schiarisce la voce. Deve
            finire di prepararsi.


               Si aggiusta i capelli, lunghi, bruni, divisi in due bande simme-
            triche e arrotolati dietro la nuca. Si appunta un fiore, sul lato sinistro.
            Deve essere bella per lui: è l’ultimo appuntamento, forse.
               Il vestito è pesante, pieno di sottogonne, ma nella parte superiore
            lascia scoperte le spalle che vengono fuori aguzze. Un colpo di tosse,
            poi un altro. Così naturale da sembrare vero. Il petto è scosso, un
            brivido le percorre la schiena, la fronte le brucia, gli occhi sono
            lucidi.
               Prende allora una boccetta sulla mensola, versa delle gocce, beve
            il liquido.
               Si ricompone: accenna un sorriso, un gesto d’intesa tra lei e lo
            specchio, unico, muto testimone dei suoi affanni.

               C’è ancora tempo. Chissà se verrà. Se non dovesse venire…
            Prende carta e penna. Fa fatica a scrivere. Le mani le tremano un


                                          73
   70   71   72   73   74   75   76   77   78   79   80