Page 79 - Corti di carta
P. 79
Avevo preparato accuratamente il mio ritorno. Puoi
immaginare quanta ansia, quante aspettative io riponevo in
questo rientro. Il teatro è tutto per me: fa parte della mia vita, è
la mia vita stessa.
Tu stesso eri parte della mia vita, al di là di ogni immagi-
nazione.
Ma non l’hai capito: hai continuato a fare come se nulla
fosse, come se io fossi un oggetto posato lì, sul palcoscenico,
e non un essere di carne e sangue.
Non hai capito le mie veglie affannose, intenta a leggere il
copione, cercando di memorizzare ogni battuta, ogni accento
della protagonista. Non hai capito lo sforzo che la mia povera
memoria compiva dopo essere stata assente per tanto tempo.
Ma tu eri lì, implacabile e imperturbabile: pronto a dirigere
e correggere, senza nessuna pietà, senza nessun rispetto per la
mia arte, massacrandomi con critiche e dinieghi. Non hai
capito che alla fine io ero Margherita, io sono diventata
Margherita in tutto e per tutto!
Se il pubblico avrà applaudito questa sera, se le critiche sui
giornali mi saranno benevole, sarà tutto merito mio, della mia
sublime arte che non conosce interruzione o impedimento
alcuno, nemmeno da parte di un’arrogante regista che ha
calpestato con fredda insipienza e crudele determinazione la
mia ineguagliabile performance!
Niente e nessuno ti danno il diritto di trattarmi così,
neanche i trascorsi rapporti tra noi, rapporti che non ti
autorizzano in alcun modo ad abusare così della pazienza di
una così grande attrice!
E così, per dimostrarti la totale identità tra me e il
personaggio che rappresento, ho deciso di concludere in
bellezza il mio trionfale ritorno sulle scene.
Troverete una boccettina sulla mensola del mio camerino:
essa contiene un potente veleno ad effetto ritardato, datomi da
una chiromante in una delle mie numerose tournée. Io assu-
merò, prima dell’ultimo atto, un certo numero di gocce, che ho
calcolato, faranno effetto solo tre quarti d’ora dopo, cioè alla
fine del terzo atto, appunto.
77