Page 105 - La via d'uscita
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LA CONFESSIONE
Gli occhi del padre Lorenzo si accesero, lampeggiando
come se fossero stati colpiti da una luce improvvisa. Il col-
loquio, privatissimo come una confessione, si era svolto
nel suo ufficio, di modo che i due interlocutori potessero
guardarsi dritti, senza il mascheramento della grata. Era
stata la stessa Maddalena a chiederlo, quasi a voler dare
un tono di ufficialità all’incontro.
E s’era persa in quegli occhi acuti, indagatori, dotati di un
carisma innegabile.
“Dunque, mi stai dicendo, cara sorella, che la scelta di
farti monaca non ti è cresciuta spontaneamente nel cuore,
come dovrebbe essere, ma ti è stata imposta dalla fami-
glia!?”
“Reverendo padre, Lei non conosce il mio, di padre: non
c’è niente che possa fermare la sua volontà di dominio sulle
persone e sulle cose. La mia sorte era stata decisa forse pri-
ma ancora che io fossi concepita, e adesso capisco il perché
di alcune scelte, di alcune parole dimezzate, di alcune frasi
interrotte a metà quando si capiva che potessi sentire. La
mia ingenuità e la mia fiducia erano totali, in quegli anni …”
“C’è stata qualche costrizione, qualche atto di violenza
nei tuoi confronti?”
“Sono stata segregata, rinchiusa nella mia camera dove
mi si portava il cibo, ma non potevo uscire se non avessi
prima aderito alla sua volontà. Ho tenuto duro per due
settimane, ma poi ho dovuto cedere. Sarebbe stato inutile
tentare di resistere ancora. Però non mi è stato torto nean-
che un capello.”
“Si tratta lo stesso di violenza, anche se non fisica. Ma tua
madre, in tutto questo?”
“Oh, mia madre l’ho vista sempre totalmente succuba
della sua volontà. Ed inoltre mia madre era ben felice che
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