Page 106 - La via d'uscita
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mi facessi monaca perché le era stato impedito di farlo a
suo tempo e vedeva in me una specie di riscatto della sua
condizione. Mia madre non mi è stata mai vicina né in que-
sto né in altri momenti” E, dicendo queste ultime parole, il
tono di suor Maddalena divenne duro, i suoi occhi si abbas-
sarono sul mento, per nascondere il suo dolore.
Un lungo momento di silenzio si frappose tra i due, an-
cora più pesante e tangibile del tavolo che li separava. Don
Lorenzo stava raccogliendo le idee e stava meditando sui
fatti appena ascoltati. Suor Maddalena pendeva intera-
mente dalle sue labbra, aspettando la risposta che non
tardò a venire.
“Figliola cara, ti ho ascoltato con attenzione e penso,
sono convinto che quanto mi hai raccontato non sia un ca-
priccio, ma corrisponda a verità.
Sono state emanate delle disposizioni in merito a casi
come il tuo –ahimè- non infrequenti in Conventi e Mona-
steri di qualsiasi ordine. Esiste, difatti, una procedura lega-
le che deve essere intentata entro 5 anni dopo la pronuncia
dei voti. La presunta monaca forzata deve inoltrare una
istanza al Vescovo e deve, raccontando i fatti, dimostrare
che la sua è stata una scelta obbligata. Naturalmente oc-
corrono dei testimoni attendibili che comprovino quanto è
stato affermato … A tal proposito, ne hai qualcuno che sia
pronto a giurare?”
“Ci sono almeno due persone della cui fedeltà sono as-
solutamente certa e che conoscono quanto si agitava nel
mio animo … da sempre. Una è Concetta, una domestica di
famiglia che si può dire mi abbia cresciuto e a cui sono le-
gata da un grande affetto. Presta saltuariamente servizio
nel Convento, da esterna. Un’altra è la mia più cara amica,
che però s’è da poco sposata ed ha abbandonato il conven-
to. Con lei c’era una confidenza assoluta.”
“Temo che non possa bastare. Si tratta di persone che
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