Page 28 - La via d'uscita
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del suo albero genealogico, un frutto tardivo da cui potere
            trarre giovamento. Però la discendenza era assicurata ed
            in maniera geometrica, quasi chirurgica, il patrimonio po-
            teva essere opportunamente trasmesso.
              La frigidità di Assunta si estendeva anche ai rapporti con
            i figli che aveva ben presto affidato alla cura delle balie e
            della servitù. Non riusciva a nutrire per essi null’altro che
            un affetto distaccato e tiepido; una sorta di invidia sorda,
            lancinante li allontanava da coloro che vedeva responsabili
            delle sue sofferenze fisiche, troppo simili al padre, troppo
            estranei alle sue carni lacerate e provate.
              Orazio, invece, con superficialità e supponenza, aveva
            realizzato nel matrimonio  le sue aspettative. Certo,  As-
            sunta non lo attirava per niente, nutriva per lei poco più di
            un sentimento di pietà e di affezione, e la dote portatale in
            matrimonio e così gonfiata da don Eugenio, lo aveva delu-
            so parecchio, ma la sua indole forte e intraprendente aveva
            saputo trovare rimedio a tutte e due le vistose deficienze.
            Alla prima non era difficile ovviare, perché la sua sensuali-
            tà ardente e bruciante trovava facilmente sfogo tra servet-
            te, contadine e qualche rappresentante del ceto inferiore,
            secondo le migliori consuetudini dell’epoca e del suo sta-
            to sociale. Alla seconda aveva provveduto con iniziative e
            trattative che avevano effettivamente incrementato il suo
            patrimonio. Gli affari andavano bene; poteva essere sod-
            disfatto, anche per il prestigio e la stima che era riuscito a
            conquistarsi.
              Sembrava tutto al suo posto: il palazzo di città era tan-
            to austero ed insignificante all’esterno quanto armonioso
            e ricco all’interno. Una facciata semplice, lineare, con due
            piani occupati da quattro balconi al primo e cinque al se-
            condo, di forma anonima. L’unico elemento degno di rilie-
            vo era rappresentato dal portone centrale, ampio tanto da
            consentire il transito delle carrozze e di forma circolare nel-
            la parte superiore, tutto contornato di pietra bianca su cui


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