Page 75 - La via d'uscita
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NUVOLE NERE

                 Suor Crocifissa (al secolo Carmela Balsamo) era una per-
               sona che a primo acchito poteva passare inosservata; bas-
               sa di statura, la corporatura esile, un viso comune, come
               tanti, un’età indefinibile che spaziava dai trenta ai qua-
               ranta e passa. Solo sull’andatura si poteva soffermare l’at-
               tenzione di chi l’osservava per la prima volta: leggermente
               claudicante e sbilanciata sul lato opposto della gamba of-
               fesa, per equilibrare la postura.
                 Per il resto nessuno sapeva niente di lei e nessuno si chie-
               deva quale fosse la sua storia passata, e per quali vie fosse
               arrivata a farsi suora. Sempre presente a tutte le manifesta-
               zioni e funzioni religiose, silenziosa, compunta, mostrava
               un evidente misticismo che si esternava in una silenziosa
               adesione alla preghiera, nella quale sembrava concentrarsi
               completamente. Non aveva stretto rapporti con nessuna
               delle consorelle, ma era garbata e disponibile con tutte, al
               punto da non lasciare alcuna rimarchevole traccia della sua
               persona, da farla confondere con l’ambiente circostante.
                 Eppure un osservatore molto acuto avrebbe potuto ipo-
               tizzare che  dietro quest’apparenza  neutra  ed inoffensiva
               c’era dell’altro e che, all’insaputa di tutti, molto stretti era-
               no o dovevano essere i rapporti con la madre Superiora.
                 La madre Badessa aveva infatti deciso di affidare a lei il
               compito di seguire il percorso spirituale di Agnese Trigona,
               riferendole ogni particolare, anche insignificante del suo
               comportamento  e  delle  sue  inclinazioni.  Per  prima  cosa
               aveva disposto che nella camerata delle suore e delle novi-
               zie i loro letti dovessero essere vicini e che lei seguisse pas-
               so dopo passo la condotta della giovane, per poi riferirglie-
               la in separata sede.
                 All’inizio non era emerso nulla degno di nota, ma poi era
               venuta a sapere che Agnese amava leggere e che scriveva
               anche, nei momenti più privati della sua vita di novizia.


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