Page 164 - Tempo scomposto
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nata mi sembrava una diminutio, quasi una banalizzazio-
ne dopo che avevamo raggiunto così alte vette, e accarezza-
vo invece l’idea di scrivergli, ma non mi decidevo, quando
trovai una sua e-mail mai letta perché sicuramente scrit-
ta durante i momenti più affannosi dell’ultimo periodo.
Non avevo potuto leggerla, stava lì da qualche tempo.
“Mirta dolcissima, amore mio caro, scusami se ti chiamo
così, so che non lo desideri, ma non posso non pensarti
e non esserti vicina in questi momenti che so essere così
difficili per te. Sappi che ti sono vicino in ogni istante della
giornata e se fossi qui con me te lo farei capire non solo
con le parole. Tutto il periodo che siamo stati insieme è
stato per me di assoluta, incontrollabile felicità. Sei riusci-
ta ad abbattere delle difese che avevo eretto negando a me
stesso tale diritto alla vita, a viverla pienamente, intendo.
Sono pronto ad ascoltarti e a consolarti, se lo vorrai, per
sempre o per tutto il tempo che vorrai. Il tuo silenzio mi
addolora, anche se lo capisco e per questo ribadisco la mia
offerta: fatti sentire appena puoi, sono qui ad attendere
un tuo segno. Antonio”
“Carissimo Antonio, sei riapparso sul mio orizzonte,
non appena uscita, io, dal tunnel lungo e buio della ma-
lattia di Manlio che mi ha per tutto questo periodo tenuta
avvinghiata ad una tenue speranza e che ha avuto poi il suo
esito inevitabile; come avrai capito, lui non c’è più con me
a farsi tenere la mano; è venuto a mancare qualche setti-
mana fa e solo adesso comincio a riprendermi e a girare lo
sguardo intorno. In mezzo a tutte le macerie prodotte da
quello che ha costituito il vissuto di una persona, mi sento
smarrita, priva di punti di riferimento, non ancora capace
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