Page 59 - Tempo scomposto
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studi, non s’era accorta che qualcuno ascoltava vivamente
              interessato la conversazione. Non erano ancora nella sala
              di lettura e quindi si poteva parlare non proprio a bassa
              voce. L’uomo era accanto a lei e alle spalle della Direttrice,
              che non poteva vederlo e probabilmente stava effettuando
              una ricerca allo schedario. La colpì la sua voce profonda
              anche se esitante, quasi timorosa per essersi intromesso in
              qualcosa che non lo riguardava:
                -Scusate se senza volerlo ho ascoltato la conversazione,
              ma mi è venuto spontaneo fare qualche osservazione, se le
              signore me lo permettono!
                La Direttrice si girò di scatto e riconobbe il suo inter-
              locutore che presentò senza indugio e con fare cordiale a
              Mirta, dimostrando di avere con lui una certa familiarità.
                -Non  conoscevo  l’usanza  delle  chiese  costruite  in  un
              giorno, e ringrazio la prof.ssa di averla illustrata, ma mi ha
              fatto venire in mente un episodio del passato catanese che
              dimostra come non sempre la devozione porta buoni frut-
              ti quando si è al cospetto di inevitabili catastrofi! Quando
              Catania fu colpita dal terribile sisma del 1693, dopo le pri-
              me scosse e l’iniziale sbigottimento, molta gente fu indot-
              ta, per salvare l’anima e la pelle, a rifugiarsi all’interno della
              Cattedrale, sperando nella protezione di sant’Agata, ma
              ahimè, alla scossa successiva morirono tutti investiti dal
              crollo dell’alto campanile che sfondò il tetto della chiesa…
                Mirta e la Direttrice non poterono fare a meno di ridere,
              anche se l‘episodio era tragico e noto ad entrambe, e dopo
              un breve scambio di battute ognuno tornò alla sua posta-
              zione consueta.
                Da una settimana Mirta occupava sempre lo stesso posto


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