Page 47 - Miette Mineo - La lava e la polvere
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e per quella della gente come lui, da sempre vessata e sottoposta a
           soprusi di ogni genere, la consapevolezza di non potere cambiare
           mai un destino amaro ed ineluttabile. A tratti la sua voce diventava
           quasi  violenta,  gli  occhi  roteavano  e  tra  il  detto  e  il  non  detto
           rimaneva qualche minaccia sospesa, qualche parola a mezz’aria
           che non riusciva a venire fuori o per la convenienza del momento
           o per la difficoltà ad esprimere compiutamente il suo pensiero.
              Rosina lo guardava, vedeva il suo profilo stagliarsi tra il cielo
           un po’ scuro e il mare che s’infrangeva ritmicamente sugli scogli
           neri come la pece. Per un attimo ebbe paura, chiedendosi come
           mai e perché fosse finita lì, ad ascoltarlo. Ma poi, completamente
           affascinata, comprendendo solo una parte dei suoi discorsi, rimase
           quietamente al suo posto, quando lui girò il carretto per fare ritorno
           a  casa,  quando  con  fare  deciso  sferzò  il  cavallo  che  procedeva
           troppo lentamente e quando si fermò davanti al portone del palazzo
           indicandole la discesa.
              Lo salutò, chiedendosi se l’avrebbe più rivisto o se lui avesse
           più voluto rivederla. L’unica certezza era che lei, sì, avrebbe voluto
           rivederlo. Sempre.




























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