Page 69 - Miette Mineo - La lava e la polvere
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CAPITOLO X



              Rosina e Carmelo si frequentavano ormai da parecchi mesi, ma
           il loro rapporto non prendeva la direzione che la ragazza avrebbe
           voluto. La sensazione di estraneità da lei avvertita durante il loro
           primo incontro, la lunga passeggiata ad Ognina, s’era rafforzata,
           frantumando le sue speranze e lasciandola interdetta e dubbiosa.
              Carmelo era sì, affettuoso e pronto ad aiutarla qualora ne avesse
           bisogno, ma c’era come una barriera, un limite invalicabile che
           lui metteva in mezzo tra loro, come a volerle interdire uno spazio
           segreto ed inesplorato del suo cuore.
              Raramente si lasciava andare ad affettuosità e, quando questo
           avveniva, era quasi sempre pronto a tirarsi indietro, preoccupato di
           non scoprire i suoi sentimenti e dando l’impressione di non voler
           essere frainteso.


              …Un  bel  rompicapo  per  la  fanciulla  che  non  aveva  occhi  e
           cuore se non per lui.
              La zia Ignazina, ormai ridotta all’immobilità, sospirava senza
           dire una parola, inanellava poste di rosario invocando la Vergine al
           capezzale, di nascosto dalla nipote, quando lei era a servizio.
              La ragazza si confidava con Marta, antica domestica di casa
           Moncada,  vedova  con  sei  figli,  di  carattere  gioviale  ed  allegro,
           nonostante la vita di fatiche l’avesse messa alla prova più e più
           volte.
              “Sempre  col  broncio!  Ma  una  bella  ragazza  come  te,  deve


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