Page 158 - Corti di carta
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Mario sorseggiava nel frattempo la bibita che Lorenzo gli aveva
offerto.
«Un quadretto proprio rassicurante. Due genitori amorosi e
preoccupati della propria figlioletta, ansiosi di accontentarla senza
viziarla».
«Ti pagano bene?».
«Sì, non posso lamentarmi. E poi, forse mi sta tornando
l’ispirazione. Ma c’è qualcosa che non mi convince…».
Nella vignetta si vede una villa in uno sfondo buio. Il campo si
restringe ed in una stanza illuminata quattro uomini giocano a poker.
«Quando andrai?».
«Non lo so».
«Hai portato tutto con te?».
«Aspetto una risposta…».
Un uomo è appostato dietro la finestra e, non visto, vede tutto. È
il disegnatore delle scene precedenti. Fa una chiamata al suo
cellulare
«Ci sono tutti e tre, li ho visti. Sono a casa di Walter Benni e
stanno giocando a poker. Non sento però quello che dicono».
«Non preoccuparti, vieni via…».
GRRR… RASP, GRR…
«Cazzo, c’è un cane…Ti chiamo dopo».
Scena successiva: siamo all’interno di un posto di polizia e
Laurence, il disegnatore, sta parlando col commissario
«Ormai abbiamo scoperto un traffico di opere d’arte che fa capo a
Walter Benni. Ci serve solo una prova per incastrarlo. E tu puoi
farlo, Laurence».
«Conosco la moglie…».
«Sai tu cosa fare, ma mi raccomando…».
«Certo, Commissario. Si fidi…».
«Pronto?».
«Buonasera, signor Ferri. Sono Nadia, Nadia Rossi».
Buonasera a lei. Se telefona per i murales non sono ancora pronti.
C’è ancora una settimana di tempo, mi pare».
«No, cioè si…lo so che è ancora presto, ma non è per questo che
telefono…».
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