Page 154 - Corti di carta
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niente! Appena butto giù qualche scarabocchio, immediatamente lo
            cancello… Sono a corto di idee».
               «Eh, si vede che ti stai arrugginendo, amico mio!».
               La battuta aveva messo Lorenzo di buon umore e tra una risata ed
            un motto di spirito avevano camminato per tutta la serata. E s’era
            ritirato un po’ più sollevato del solito.
               Era un martedì di fine gennaio e Lorenzo stava quasi per chiudere
            lo studio, dopo un pomeriggio  trascorso a rivedere delle bozze.
            Ormai non aspettava più nessuno, ma il campanello l’avvertì che
            c’era   qualcuno   alla   porta.   Evidentemente   doveva   trattarsi   di   un
            nuovo cliente, altrimenti avrebbe subito trovato la strada.
               «In fondo, per la scala a chiocciola!».
               Una donna, dal fisico sottile e dalla lunga capigliatura bionda gli
            si parò dinnanzi.
               «Piacere, Lorenzo Ferri».
               «Sono Nadia Rossi».
               La donna, mai vista prima, spiegò a Lorenzo di essersi da poco
            trasferita nel paese, in quella villa solitaria che si poteva vedere dopo
            la curva.
               Suo marito era un noto industriale del luogo, che l’aveva sposata
            in seconde nozze dopo la morte della moglie, da cui aveva avuto una
            bambina   ormai   dodicenne,   Nadia.   Proprio   per   accontentare   la
            figliastra che faceva il compleanno il mese prossimo, Natalia voleva
            organizzare una festa particolare, decorando la mansarda con dei
            poster disegnati da un bravo grafico. E le avevano fatto il nome di
            lui, di Lorenzo, appunto. Così, se era disponibile, poteva fare un
            sopralluogo nella villa per prender le misure ed anche per vedere la
            ragazzina…
               «Sa, è un’età così difficile! Io vorrei che Natalia mi accettasse
            pienamente, ma la sento così ostile a volte».
               Un   leggero   tremito   le   attraversava   le   labbra,   e   gli   occhi   si
            sgranavano quasi inghiottendole la fronte. Lorenzo notò che prima
            gli erano sembrati a fessura, come quelli dei gatti…
               «È molto carina, sa, e molto intelligente, anche!».
               La donna mostrò la fotografia di una ragazzina con una lunga
            coda di cavallo, una minigonna  e tutto l’armamentario tipico di
            un’adolescente simil-Barbie. Comprese le Nike ai piedi.




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