Page 155 - Corti di carta
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Veramente questo Lorenzo poté verificarlo successivamente, ma
quella volta si limitò ad annuire e a farsi dare l’indirizzo esatto per il
sopralluogo, che sarebbe dovuto avvenire il venerdì successivo.
Accompagnandola all’ingresso notò che la donna tendeva zoppi-
care un poco, ma attribuì la cosa agli incredibili tacchi a spillo che
sorreggevano gli stivali fascianti le gambe.
La villa non si vedeva bene dalla strada, coperta com’era da una
fittissima parete di verde che circondava il muro di cinta, sovra-
standolo. Dentro si respirava un’aria di ricchezza buttata a piene
mani, tra i divani di pelle morbidissima color champagne, l’angolo-
bar di cristallo e ottone, il camino centrale di marmo rosa.
Lei si fece attendere un poco, le mani cariche di anelli, il volto
pallidissimo contornato dai capelli biondi raccolti in una treccia. Gli
sembrò che avesse le occhiaie, gli sembrò – chissà perché – che
avesse bevuto.
Scambiarono qualche convenevole, poi lo accompagnò nella
cantina dove avrebbe dovuto svolgersi la festa.
«Qui lo spazio è maggiore, io preferisco ricevere qui i suoi amici.
Anche perché Natalia non scende mai sotto, e così potremmo farle
una sorpresa».
Lorenzo prese le misure delle pareti che avrebbe dovuto decorare
con i murales, si soffermò a calcolare gli spazi, con occhio critico
valutò i pieni ed i vuoti da riempire, le luci che, poste strategica-
mente, avrebbero dovuto illuminare l’ambiente.
«Signora, l’idea è piuttosto interessante, ma ci devo pensare un
po’ su. Farò dei bozzetti che le farò vedere. Potrebbe darmi una
fotografia della ragazza? Potrebbe essere una simpatica sorpresa
vedersi raffigurata su una parete…».
«Sì, mi dispiace non avergliela potuta presentare, ma adesso è al
tennis e non tornerà prima di cena! Sono sicura che farà un buon
lavoro, ho sentito tanto parlare di lei».
E per un attimo, abbandonando il tono dimesso e confidenziale
che aveva mantenuto per tutto il tempo del loro incontro, Nadia
assunse un’espressione ammiccante e sfrontata al tempo stesso che
fece dubitare Lorenzo che si trattasse della stessa persona. Ma durò
un attimo, il tempo di accompagnarlo alla porta, di fissare un
ulteriore appuntamento per la visione dei bozzetti e la definizione del
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