Page 156 - Corti di carta
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preventivo. Nello stringerle la mano sottile notò degli strani segni sul
polso, nell’attimo in cui la manica a campana lo aveva lasciato
scoperto.
Uscendo dalla villa incrociò un macchinone da cui uscì un uomo
alto e robusto, dal collo taurino, che fu presto inghiottito dalla porta
d’ingresso. Il marito.
«Sai dirmi qualcosa della villa su in fondo alla strada vecchia del
lungolago?».
«La villa dei Benni?».
Mario sapeva tutto del paese e degli spostamenti che erano
avvenuti ultimamente.
«No, non ne so molto. Fanno una vita molto ritirata. Lui l’ho visto
qualche volta, m’è sembrato un tipo arrogante e presuntuoso, un vero
arricchito». E qui Mario si lasciò andare ad una delle sue invettive
sull’uguaglianza di classe e sul neo-capitalismo che lasciarono
Lorenzo senza molti argomenti.
«Non so perché, ho la vaga sensazione di qualcosa che non
quadra. Il marito l’ho visto appena, ma lei…lei mi sembra una via di
mezzo tra lady Barbara ed Eva Kant».
«Comunque sia, ti conviene accettare l’offerta… Fatti pagare
bene, almeno!».
«Credo proprio che accetterò. In fondo si tratta di un lavoro
divertente».
Arrotolati sotto il braccio, i bozzetti erano pronti per essere visti.
Doveva chiedere se li preferivano a colori o in bianco e nero. Da
sempre Lorenzo era un fautore del bianco e nero, perché gli
sembrava che nei contrasti ci fosse più forza e più espressività.
DRIINNN…
Si apre la porta, Nadia entra fasciata in un abito nero molto sexy,
gli apre la porta.
«Signora, ecco i bozzetti!».
«L’aspettavo, grazie, è stato molto puntuale».
Scendono per le scale che portano alla cantina.
L’uomo sale sulla scala per appendere alle pareti i disegni,
inavvertitamente le cade addosso.
«HOOPS…».
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