Page 44 - Corti di carta
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più di una sospensione. I suoi compagni lo guardavano con un misto
di distacco e timore reverenziale, riconoscendogli una passione
sincera che andava molto al di là dei loro normalissimi interessi di
ragazzi della buona borghesia.
Difatti aveva legato solo con pochissimi: un po’ con Fabrizio, ma
gli sembrava troppo poetica e disimpegnata la sua forma di contesta-
zione, e questa amicizia si era poi persa nel tempo.
Nella stanza accanto Marta aveva acceso il registratore, e in un
momento di pausa durante la riunione con le compagne del Collet-
tivo femminista, stavano ascoltando Guccini.
«Ma se io avessi previsto tutto questo, dati, cause e pretesto, le
attuali conclusioni… credete che per questi quattro soldi, questa
gloria da stronzi, avrei scritto canzoni».
«Marta, ti dispiace abbassare la musica? Devo lavorare!».
«Giovane ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri e il mio
provincialismo, e un cazzo in culo e accuse di arrivismo, dubbi di
qualunquismo, son quello che mi resta».
Marta abbassò il volume.
La canzone però continuava e, nonostante la confusione, non
poteva fare a meno di fare delle riflessioni che le parole le sugge-
rivano: «Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo
scusa a vossia! Però non ho mai detto che a canzoni si fan
rivoluzioni, si possa far poesia! Io canto quando posso, e come
posso, quando ne ho voglia, senza applausi o fischi! Vendere o no
non passa tra i miei rischi, non comprate i miei dischi, e sputatemi
addosso».
La vita le appariva nebulosa e tra una riunione e un collettivo,
un’assemblea e un’occupazione, non avevano più un minuto per loro.
L’iperattività esaltante di qualche tempo prima aveva ceduto il
posto – almeno per lei – ad una sorta di rassegnata sopportazione.
«… e a culo tutto il resto!». L’ennesima imprecazione suggellò il
suo pensiero. Si scosse un attimo.
«Dunque, dove siamo arrivate? Ti do la parola, ma fai presto».
Gianni guardò un attimo il Rolex che gli avevano regalato gli
amici e si rassicurò: tutto filava liscio al Capriccio. Tra poco avrebbe
aperto e una folla a gruppetti si sarebbe riversata negli ambienti che
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