Page 11 - La via d'uscita
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Ma le piaceva assistere a tutte le operazioni relative alla
               preparazione del cibo, cosa assai richiesta e frequente-
               mente eseguita in casa Trigona.
                 Si cominciava la mattina presto con la raccolta, nell’orto,
               delle verdure da utilizzare nelle preparazioni, e così il tavo-
               lo si riempiva di ceste da cui traboccavano rossi pomodori
               saporosi e profumati, melanzane violaccee, cipolle dorate,
               snelli fagiolini, rugose patate, carote col ciuffo verde anco-
               ra attaccato, verdure di varia origine e provenienza, più o
               meno amarognole e gradevoli al gusto. Una vera festa per
               gli occhi e per il palato, che mani abili prontamente spel-
               lavano, affettavano, nettavano, sbucciavano sminuzzava-
               no, trituravano. Tutto ciò per accompagnare le carni, spes-
               so frutto di mattutine e complicate battute di caccia, vera
               passione del padrone di casa, che se aveva fortuna, torna-
               va col carniere pieno di fagiani, quaglie, tordi, conigli e lepri
               che non aspettavano altro che essere cucinati ed insaporiti
               con le sopraddette verdure.
                 Raramente si faceva pesce, quando il pescatore di fiducia
               attraversava la piana per portare appositamente al padro-
               ne di casa e alla sua figliolanza le alici, i gustosi gamberetti,
               i calamari e tutti quei pesci piccolissimi che trovavano una
               morte adeguata in padellate sfrigolanti di olio bollente.




















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