Page 14 - La via d'uscita
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Un giorno (aveva da poco compiuto dodici anni) un fiot-
to improvviso di sangue provenne dal basso ventre, insie-
me ad un dolore lancinante. Stupita ed allarmata aveva
arrotolato la gonna e tirato giù la biancheria intima così
insolitamente imbrattata; solo Concetta l’aveva rassicu-
rata e consigliata sul da farsi. Neanche in quel momento
così delicato ed importante per la vita di una fanciulla s’era
trovata vicina la madre. Donna Assunta Asmundo non le
fu mai vicina, nemmeno in seguito, quando solo il calore
di un vincolo profondo e viscerale come quello di chi ti ha
dato la vita può comprendere, lenire, confortare il bruciore
di una pena, l’angoscia di una sofferenza, per quanto lieve
possa essere.
Era una donna alta e asciutta, a cui le numerose gravi-
danze non avevano ammorbidito il fisico né regalato dol-
cezza alcuna; pallida, con le mani perennemente sudaticce
e il fazzoletto quasi costantemente premuto sulla bocca
per non respirare i miasmi, veri o fittizi, con cui temeva di
ammorbarsi. Devotissima della Madonna del Carmelo era
conosciuta e rispettata nel monastero per la sua generosi-
tà e per le frequenti donazioni con cui pensava di porre una
solida ipoteca per un posto in Paradiso.
Ogni venerdì a casa Trigona convenivano infatti parenti
e devoti, talvolta anche qualche esponente del clero locale
per la recita del Santo Rosario, ed era un rituale a cui non
poteva sottrarsi nessun membro della famiglia. Solo il ma-
rito poteva talvolta eludere la pia consuetudine adducen-
do le più varie giustificazioni, che nessuno avrebbe avuto il
coraggio di contestare.
Non potevano esistere al mondo due persone così diver-
se, così diametralmente opposte.
La conformazione massiccia di lui sovrastava l’esile cor-
poratura di lei, ed il suo carattere dispotico e sanguigno
aderiva perfettamente alla debolezza e alla remissività
della moglie trovandone una facile sponda, così da non in-
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