Page 18 - La via d'uscita
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meglio abbiamo potuto (e qui alzò gli occhi al cielo, qua-
            si a volere ricevere un assenso da chi era ormai lassù, da
            lungo tempo) e abbiamo notato, senza ombra di dubbio,
            che mostra una grande predisposizione per la vita mona-
            stica. Potrebbe iniziare il suo noviziato, poi pronunciare i
            voti definitivi e sono sicura che non le mancano le qualità
            per prendere il mio posto un giorno, chissà ...”
              Il colloquio era accompagnato da rosolio e biscotti. Gli ul-
            timi erano una specialità delle monache addette alla cuci-
            na e don Eugenio li gradiva in modo particolare, ma questa
            volta assunsero un sapore quasi di sabbia sotto i suoi den-
            ti; deglutì parecchie volte prima che la saliva lo aiutasse ad
            inghiottire l’ultimo boccone.
              L’affidamento di Assunta alle buone monache del con-
            vento aveva sollevato il padre dalla responsabilità di cre-
            scere la figlia in assenza della madre ed allo stesso tempo
            gli aveva dato la possibilità di sfuggire alle mire matrimo-
            niali di Gemma; non poteva che esserne soddisfatto. Le
            monache avevano dato non solo un’educazione religiosa,
            ma le avevano insegnato qualcosa in più dei rudimenti del
            sapere: riusciva a leggere e scrivere correntemente, aveva
            imparato a ricamare, a suonare, a cucinare, persino a cu-
            rare l’orto. Ma ogni cosa ha il suo prezzo e don Eugenio pa-
            gava una quota mensile per il mantenimento della figliola.
            Se si fosse deciso di monacarla, chiudendole per sempre la
            porta al mondo esterno, bisognava contribuire in maniera
            molto più consistente, il che comportava una rendita an-
            nuale assai più cospicua da versare, oltre alla cessione di
            alcuni beni che potevano essere negoziati, ma che veniva-
            no incamerati dalle suore per il sostentamento dello stesso
            cenobio. Questa era più o meno la prassi che tutti i con-
            venti seguivano anche prima delle disposizioni del Concilio
            di Trento. Detto in altre parole, don Eugenio avrebbe visto
            assottigliarsi  notevolmente  il suo  patrimonio, che aveva
            subito delle forti perdite a causa di calamità naturali e di


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