Page 117 - La via d'uscita
P. 117
UN’ALTRA STORIA
Le emozioni vivissime che erano così violentemente pe-
netrate nell’anima di Maddalena avevano continuato a
lasciare traccia di sé, e, pur dissimulandole in un distacco
apparente, non aveva potuto fare a meno di esprimerle,
nero su bianco. Non poteva lasciarle evaporare come un
fumo denso che dapprima non ti fa respirare e poi svanisce,
lasciando solo un vago sentore del suo passaggio. Sentiva
il bisogno di tradurre in forma compiuta sentimenti che
stavano prendendo corpo, anche se sapeva benissimo che
non avrebbero mai potuto avere un seguito.
Con mani tremanti, quando ogni segnale di attività del
convento era cessata, prendeva il prezioso incartamento
così accuratamente nascosto e scriveva i versi che le veni-
vano alla mente e che esprimevano il suo amore inconfes-
sabile per padre Lorenzo:
“Pallido, freddo, moribondo esangue
Il mio cuore appassionato scrive
il dolor di cui s’è attossicato
trafitto da un dardo mai provato.
Oppresso, affaticato, di molta pena
assai turbato, langue
nell’attesa di un segno mai sperato.
Guardo i suoi occhi vividi e frementi
e nella loro luce pur così assenti,
lontani dai miei, che altro non sperano
che sol per essi si mostrin compiacenti
Quale triste destino ha mai provato
la mia esistenza calpestata,
da niuno affetto confortata!
È dunque simile la mia sorte a quella
della regina abbandonata?
È questo l’atroce fato a cui son chiamata?
115