Page 119 - La via d'uscita
P. 119
al pozzo da cui le monache attingevano l’acqua, oppure
cercare nell’orto delle erbe medicinali con cui si nutriva o
confezionava decotti che beveva da sola, nella sua stanza.
Eppure talvolta, e questo Maddalena lo ricordava benis-
simo, la vedevano tornare dal suo volontario estraniamen-
to con una luce inquietante negli occhi, e il suo compor-
tamento cambiava radicalmente, come se fosse un’altra
persona: diventava quasi euforica, si metteva a parlottare
con chi le stava vicino e spesso prorompeva in un’ilarità in-
giustificata, eccesiva per i motivi che l’avevano provocata.
Poi tornava ad essere quella di sempre. Tutte nel convento
conoscevano questa stranezza e girava la voce che fossero
gli effetti delle bevande che si preparava, che di quali ingre-
dienti fossero fatte, nessuno sapeva niente. Si attribuiva
alla mescolanza dei vari elementi l’effetto sulla sua perso-
na. Ma si trattava di innocue erbe spontanee che non pro-
ducevano questa sorta di conseguenze, e una volta suor
Serafica l’aveva seguita di nascosto nei suoi solitari vaga-
bondaggi per carpirle qualche segreto, ma non aveva tro-
vato nulla degno di nota. E così la sua singolarità era stata
accettata quasi come naturale e nessuno si meravigliava
più se c’era o no, se era calma o euforica.
Sicuramente godeva della protezione della madre Bades-
sa, e questo elemento, da solo, stornava ogni sospetto,
metteva a tacere ogni illazione.
Qualche tempo dopo che la nostra Maddalena aveva
avuto l’abboccamento col padre confessore, suor Benedet-
ta cessò di fare le sue pur saltuarie apparizioni, più a lungo
del tempo consueto. Dapprima nessuna ci fece caso, poi
visto che l’assenza si protraeva oltre il normale, cominciò a
serpeggiare la voce che fosse malata e che non uscisse dal-
la sua cella perché in grave difficoltà. Queste dicerie erano
giunte fino alle orecchie della Superiora, che però non vi
diede ascolto, dicendo che la sorella era libera di assentarsi
quando voleva.
117