Page 45 - La via d'uscita
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accarezzava appena, insinuando i suoi raggi tra gli anfratti
e le fessure delle costruzioni più vicine e creando delle om-
bre lunghe, sghembe e tortuose.
“Da noi il mare non c’è!” aveva esclamato Adele con voce
tremante, e subito Agnese aveva sentito il bisogno impe-
rioso di stringerla tra le sue braccia, di sfiorarle le guance
pallide con le labbra.
Gli appuntamenti notturni erano continuati saltuaria-
mente e la loro intesa s’era fatta sempre più intima e se-
greta. Nessuno doveva sapere, nessuno poteva sospettare
il profondo legame che stavano intrecciando, la complici-
tà che le proteggeva dal resto del mondo. Due solitudini
s’erano trovate nel momento più fragile e delicato della
loro esistenza e le portava a scoprire sensazioni e pulsioni
che altrimenti sarebbero state soffocate senza mai essere
esternate.
“Vado, parto per Modica dove trascorrerò il periodo na-
talizio. I miei parenti mi vogliono là, con loro. Lo zio mi ac-
compagnerà”
La prospettiva di trascorrere da sola, nel palazzo di cit-
tà, le lunghe serate invernali aveva non poco rattristato
Agnese. L’idea di staccarsi dall’amica del cuore le dava una
sorta di trafittura dolorosa, ma, tutto sommato era con-
tenta per lei. Sapeva che Adele era molto affezionata alle
sue radici, sapeva che lì avrebbe frequentato care persone
che potevano distrarla e coccolarla.
“Devi raccontarmi tutto, proprio tutto quello hai fatto.
Anzi, teniamo entrambe una specie di diario che ci scam-
bieremo al tuo ritorno. Prometti.”
Adele promise non senza averle prima fatto un quadro
piuttosto dettagliato delle caratteristiche fisiche e morali
dei vari personaggi, e ciò mise l’amica di buon umore, per-
ché nessuno la batteva nella capacità di condire in modo
comico e divertente ciò che raccontava.
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