Page 49 - La via d'uscita
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tore che le ha insegnato i primi rudimenti dell’arte poetica
verso cui mostra una notevole propensione.
A Modica non mancano le occasioni per uscire, e così mi
sto preparando per una serata particolare, a casa di una
nobildonna di cui non so niente, neppure il nome, natural-
mente accompagnata dai miei parenti. Ci sarà anche zio
Tommaso che tu conosci. Corro a prepararmi! A presto.”
La casa della baronessa Moncada non distava più di un
tiro di schioppo da quella dei Guastella; non mancavano
tutte le caratteristiche e le comodità dell’epoca; ma lì la
semplice convivialità non teneva il primo posto: a Modica
le persone nobili o no preferivano riunirsi durante le occa-
sioni religiose, come processioni o funzioni ecclesiastiche.
In quel pomeriggio di fine dicembre, invece, compiva gli
anni la figliola della baronessa. Ma Adele si rese subito con-
to che i festeggiamenti tradizionali passavano in secondo
piano perché agli invitati importava assai di più intreccia-
re un fitto dialogo, fatto di scambio di opinioni da parte
di personaggi assai illustri, i più quotati della cittadina.
La conversazione verteva sulla poesia e sulle Accademie.
Il compleanno della giovane era solo un pretesto per dare
sfogo alle capacità poetiche di alcuni dei partecipanti.
Amalia sembrò particolarmente interessata ed attenta
a quanto si diceva; la sua preparazione e le letture fatte
le consentivano di essere parte attiva dell’intreccio di opi-
nioni che venivano scambiate. Qualche dama aveva tirato
fuori dei pezzi di carta su cui c’erano scritti dei versi; e li leg-
gevano ad un pubblico interessato e partecipe. L’argomen-
to principale era l’amore, declinato nelle varie possibilità
ed estrinsecazioni; un amore remoto, mitologico in cui si
muovevano ninfe e pastorelli, tra musica e danze rituali.
Anche Amalia, rossa in volto e palesemente imbarazzata,
riuscì a leggere una terzina composta da una di queste au-
trici, ricevendone apprezzamenti e qualche consenso.
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