Page 51 - La via d'uscita
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Studiati sudor d’ago erudito
Ite lungi da me, né voglia ardito
L’oro col suo splendor rendermi illustre.” (…)
“Mi piace star sotto il nero ascosa,
Che ‘l bruno è quel che la beltà non toglie”(2)
Girolama Lorefice Grimaldi “La dama in Parnaso”
Vedi, Adele, qui Girolama vuole dire che non le piacciono
i lussi, i belletti, le mode che impreziosiscono le donne, ma
preferisce stare in disparte a leggere, a poetare, ad alimen-
tare la sua mente con la cultura, con tutto quello che è sta-
to finora solo appannaggio degli uomini.
Troppo piccola e priva degli strumenti culturali che le
consentissero di comprendere appieno il significato inno-
vativo di queste affermazioni, Adele però assorbiva quan-
to le veniva proposto, ripromettendosi di farne partecipe
Agnese, quando si fossero viste, confidando che lei avreb-
be potuto aiutarla a penetrarne lo spirito.
Eppure la chioma bruna e riccioluta di Adele, l’incarnato
trasparente del suo viso su cui si spalancavano quegli oc-
chi grandi, grigio-azzurri con l’iride contornato da un cer-
chietto nero e screziato, non avevano lasciato indifferenti.
Ed anche la sua figura, seppure acerba ma promettente, e
affiancata, quasi aggrappata a quella della cugina, aveva
attirato più di uno sguardo.
Filippo Moncada, fratello della festeggiata, non le aveva
tolto gli occhi di dosso.
“Chi è quella ragazza bruna, accanto ad Amalia Guastel-
la, sì, quella che ha appena finito di leggere quei versi? Non
l’ho mai vista qui a Modica ...”
“Non mi meraviglia che non l’abbiate mai vista”, gli aveva
sussurrato qualche bene informato all’orecchio “sta a Ca-
tania, nel convento di santa Maria dell’Ascensione. È venu-
ta qui dai suoi parenti a trascorrere il periodo natalizio. Sì,
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