Page 100 - Corti di carta
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uscito, Ettore si aggregò ad un gruppetto formato da tre personaggi
travestiti da matitone, gomma e penna in gommapiuma coloratis-
sima.
Più avanti, sotto un ponticello, tre pierrot dall’inconfondibile
maschera con la lacrima, ma con l’abito dai colori diversi, arancio,
azzurro e verde, con bottoni e cuffie di colore d’oro, si offrivano allo
sguardo dei passanti.
In un angolo, ma non tanto nascosti da non essere visti, due
uomini interamente vestiti di nero, col volto coperto da due spigolose
maschere bianche e con due tricorni in testa, parlavano quietamente
come se fossero appena usciti da un quadro del Canaletto. O da una
commedia di Goldoni.
E da ogni angolo, da ogni negozietto aperto e luccicante,
venivano fuori le note variegate dei concerti di Vivaldi, come
un’ideale colonna sonora che accompagnasse questa variopinta folla
nel suo disordinato e brulicante cammino.
Con gli occhi pieni di colori e le orecchie riempite da queste note
settecentesche, Ettore si ritrovò nella piazza, dove la fantasmagoria
delle visioni veniva decuplicata dall’ampiezza dello spazio. Un po’
stordito dalla confusione, vagò per un poco alla ricerca di un angolo
più tranquillo e fu attratto da un gruppetto di mimi che, fotografati
fino a poco tempo prima, s’erano appoggiati a un gruppo di gondole
per riposarsi.
La figura maschile indossava una maschera bianca, un cappello
appuntito a cono bianco, guanti, calze e scarponcini sempre bianchi e
aveva un costume di stacci coloratissimi molto simile a quello di
Arlecchino. Accanto a lui la ragazza non aveva maschera, ma il volto
interamente ricoperto di cerone bianco e indossava lo stesso vestito
del suo compagno. I suoi capelli, lunghi e rossi, erano legati in una
coda.
Era Costanza.
Il cuore di Ettore ebbe un sussulto: la riconobbe subito e sorpreso
e divertito, ma deciso a salutarla, si avvicinò con aria disinvolta.
Lei lo snobbò un poco, circondata com’era da un coloratissimo
gruppetto di ammiratori intenti a ridere e a buttare coriandoli.
Ne prese una manciata anche lui e prima ancora che potesse
scansarsi, le inondò la capigliatura rossa e inconfondibile.
Inconfondibile fu anche il suo modo di schernirsi. Notò che la sua
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