Page 131 - Corti di carta
P. 131

scevano, che potevano cantare in tre senza che nessuno rimanesse
            troppo indietro. Il cane intanto a tratti si allontanava prendendo la
            rincorsa o infrattandosi tra i rami più fitti: forse inseguiva qualche
            coniglio, o qualche incauta lucertola aveva attirato la sua attenzione.
               Due o tre ranocchie dalla pelle verdastra sguazzavano adesso
            nella busta trasparente che il biondino aveva raccattato dallo zaino.
               «Adesso sì, che posso continuare i miei esperimenti sulla galva-
            nizzazione».
               E le mostrava ai due amici con aria trionfante.
               «Zitto, scemo, non sai neanche che cosa significa».

               Frattanto s’era alzato un vento fastidioso che squassava le cime
            degli alberi, sollevando un pulviscolo che entrava negli occhi.
               Pensarono che forse era giunto il momento di ritirarsi, s’incam-
            minarono costeggiando il corso d’acqua per raggiungere il sentiero
            che li avrebbe riportati su per la strada.

               Stava   lì,   accovacciato   su   uno   spuntone   di   roccia,   intento   ad
            intrecciare delle corde.
               I tre ragazzi si fermarono un po’ interdetti, incerti sul da farsi e
            timorosi della reazione che il personaggio avrebbe potuto avere.
               Anche Flick s’era arrestato e guardava il suo padrone con aria
            interrogativa, il muso proteso e la lingua ciondolante.
               Poteva avere cinquanta, o sessant’anni, a giudicare dai capelli
            bianchi   che   si   vedevano,   dalla   barba   lunga   e   fluente   che   gli
            incorniciava il volto scarno.
               I suoi abiti erano semplici e informali. Sulla testa un cappellino
            dalla foggia giovanile, con la visiera che gli nascondeva parte del
            volto, di un colore arancione troppo squillante per la sua età, e da cui
            fuoriusciva qualche ciocca di capelli.

               Il Lungo, che mostrava sempre una notevole presenza di spirito,
            lo salutò con disinvoltura, chiedendo qualche notizia sulla via più
            breve da seguire.
               L’uomo non si mostrò avaro di parole e diede le spiegazioni
            richieste, poi si alzò dalla strana posizione, inarcò la schiena, chiese
            informazioni più dettagliate sulla loro presenza in quel luogo.
               Sembrava   che   non   aspettasse   altro,   quasi   si   fossero   dati   un


                                          129
   126   127   128   129   130   131   132   133   134   135   136