Page 67 - Corti di carta
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Pranzarono in quattro, questa volta, la nonna parlando fitto fitto
            con la sua amica e Luca raccontando allo zio tutto quello che aveva
            fatto nel mese precedente.


               Lo zio Uccio era molto diverso da Edoardo: era uno scapolo
            impenitente,   quanto   Edo   era   attaccato   alla   famiglia.   Sua   madre
            diceva infatti che era nato sposato, ma ancora non si sapeva se e con
            chi si sarebbe sposato Uccio. Aveva un sacco di amici e tutti in paese
            lo conoscevano e lo salutavano. Aveva un incarico importante al
            Comune   e   spesso   lo   si   poteva   vedere   al   Circolo   di   Lettura
            intrattenersi ora con questo ora con quello con la stessa affabilità.
               Luca lo adorava, come suo padre, ma in maniera diversa perché
            vedeva in lui un compagno di giochi sempre pronto a scherzare e a
            buttarla a ridere, mentre in suo padre cercava la stabilità e l’affetto.
               Era alto ed ora cominciava ad essere un po’ stempiato, portava gli
            occhiali e qualche volta si faceva crescere dei baffetti che puntual-
            mente sua madre e le sue sorelle gli contestavano.


               Quella volta Luca era stato attratto dal pesante mobile-libreria del
            piano di sopra. Con trepidazione aveva girato la chiave ed aveva
            aperto gli sportelli.
               Una fila di libri ben allineati, alcuni rilegati, altri no, gli si erano
            presentati davanti.
               S’era nel primo pomeriggio, la nonna sonnecchiava nella sua
            poltrona, lo zio Uccio era chissà dove e Luca non aveva niente da
            fare.
               Così, quasi per gioco, aveva cominciato a prendere i libri, uno per
            uno, e a guardarli. I titoli non gli dicevano niente, e del resto, come
            avrebbero potuto ad uno scolaro appena uscito dalle elementari!
               Papini  Il   diavolo,   Papini  Racconti   di   gioventù,  Tolstoj
            Resurrezione, D’Annunzio Il piacere…
               A chi erano appartenuti quei libri? Aprì qualcuna delle copertine
            e trovò un nome, vergato con la stessa grafia un po’ incerta e antica:
            “Luca Sergio Moretti”, e le date, scritte con i numeri romani.
               Si trattava di suo nonno, che Luca non aveva mai conosciuto per
            essere mancato molto prima che lui nascesse.
               Sul comodino della nonna c’era una fotografia di loro due ed una
            fotografia di lui incorniciata e con un lumino sempre acceso, con un


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