Page 67 - La via d'uscita
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a stento aveva individuato, le era impossibile dirlo.
Allora decise di fare l’unica cosa praticabile in questa
circostanza, e cioè rivolgersi a sua cugina Amalia e chie-
derle delle notizie certe. Suo zio veniva a trovarla in con-
vento quasi ogni settimana, e così avrebbe potuto dargli
delle missive da far pervenire alla cugina per poi attendere
la risposta successiva. Certo, sarebbe trascorso un po’ di
tempo tra domanda e risposta, ma era sicura che nessuno
avrebbe potuto intromettersi nella questione, che doveva
rimanere assolutamente segreta.
E allora l’ingenua razionalità che fino a quel momento l’a-
veva guidata cedette il posto all’accavallarsi di sentimenti
nuovi e contrastanti. Qualunque rispettabile fanciulla nel-
la sua condizione avrebbe accettato con gioia quello che
le si prospettava. Un matrimonio, forse, ma non voluto né
combinato da alcuno; semmai basato sull’attrazione, sulla
simpatia e –perché no?- sull’amore. Quell’amore, che sem-
brava una semplice invenzione poetica era, invece, quasi
a portata di mano, anzi le offriva la sua mano morbida e
rassicurante, la spingeva verso un destino che fino a poco
tempo fa non avrebbe mai osato immaginare.
“Cara Adele,
ho letto con comprensibile ansia e interesse quanto tu
mi hai scritto nella tua ultima e inaspettata lettera. Qui,
a Modica la famiglia Moncada si conosce da sempre ed è
una delle famiglie più in vista della città. Non posso che
darti notizie rassicuranti sia sulla casata che sul giovane
in questione. Posso dirti che il giovane Filippo ha da poco
compiuto i 22 anni ed ha studiato Giurisprudenza nell’Uni-
versità etnea conseguendo la laurea a pieni voti.
Dispone di una cospicua rendita familiare e non si sa cosa
deciderà di fare nel suo futuro; se dedicarsi all’attività fo-
rense o seguire le numerose proprietà di famiglia. Certo è
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