Page 150 - Tempo scomposto
P. 150
quindi che i compromessi si fanno strada per rendere più
agevole il cammino; più vai avanti più diventi indulgente
con te stessa, se non con gli altri, e allora…non ti ritrovi
forse più e ti accorgi di avere a che fare con un’altra te, che
sei diventata una persona completamente diversa.
Nel mezzo di queste riflessioni s’era un poco alzata per
fare due passi lungo il corridoio e al suo ritorno vide che
nello scompartimento avevano preso posto alcune perso-
ne, probabilmente salite a Villa. Le guardò con aria distrat-
ta e sospettosa: non aveva voglia di dividere il suo spazio
con qualcuno, né tantomeno di fare conversazione; notò
con piacere che tutte indossavano la mascherina e pensò
che questo avrebbe facilitato le cose.
Ma l’arrivo improvviso del controllore ebbe l’effetto di
allontanarle. Con fare gentile, ma deciso, pregò tre per-
sone di uscire perché erano troppo vicine e rischiavano di
fare assembramento, secondo le ultime disposizioni gover-
native. Rimase solo una giovane che Mirta guardò dap-
prima distrattamente, poi con maggiore interesse. Doveva
avere tra i venti e i trenta, bionda, capelli lunghi, abbiglia-
mento tra il punk e il noir. Indossava una mascherina nera
anch’essa, come il trucco, gli occhi pesantemente bistrati e
le labbra scure, evidenziate da un improbabile rossetto che
Mirta ebbe modo di notare quando, con fare stizzoso, si
fu liberata della mascherina. Teneva in mano un libro che
continuò a leggere mostrando una concentrazione osten-
tata.
Dev’essere una studentessa, magari fuori corso, come
suggerivano il trucco pesante e il modo di fare sicuro. For-
se studia a Cosenza, scenderà lì? Per un attimo i pensieri
144