Page 147 - Tempo scomposto
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In realtà non voleva pensare, si rifiutava di pensare. E
              non c’era solo quello che avrebbe trovato a casa sua, ma
              c’era anche quello che stava lasciando qui a Catania.
                Guardò un poco di traverso il suo accompagnatore e si
              stupì di pensare che lo faceva come fosse la prima volta. I
              capelli scomposti, ormai quasi del tutto grigi sulle tempie,
              il profilo dal naso pronunciato, il mento sfuggente. Istin-
              tivamente, quasi senza accorgersene, la sua immagine ve-
              niva sovrapposta a quella di Manlio; ma non c’era niente
              di simile ai due: né il profilo, -più aquilino quello di Anto-
              nio, laddove in Manlio le linee erano più morbide e quasi
              -in alcuni tratti- bambinesche; più scura la sua carnagione,
              mentre quella di Manlio inclinava al pallido; eppure que-
              ste particolarità l’avevano attratta e l’attraevano ancora -si
              stupì a formulare questo pensiero.
                - Chi è questo sconosciuto con cui ho diviso quattro,
              forse cinque settimane della mia vita, con cui ho scam-
              biato  parole  e  tenerezze,  mugugni  e  riflessioni  ardite  e
              profonde?  Cosa  mi  è  successo,  come  è  stato  possibile?
              Quest’uomo si è impadronito del mio corpo, forse anche
              di una parte della mia anima, e adesso devo lasciarlo per
              andare a riprendere un altro corpo, un’altra anima che un
              tempo mi sono appartenuti tanto da non riuscire a imma-
              ginare che non fossero solo per lui... E non oso pensare in
              che condizioni li troverò
                Antonio si girò verso di lei quasi avesse compreso il senso
              del suo silenzio e che avesse letto sulle sue labbra serrate.
                Si vedeva che stava facendo lo sforzo di nasconderle il
              suo stato d’animo, che tentava di minimizzare; si alzò, pre-
              muroso.


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