Page 143 - Tempo scomposto
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messaggio per tutti, almeno per una volta, la parola di Dio
di cui il papa si fa latore diventa di comprensione ed ef-
ficacia immediata: “Non abbiate paura”. Capolavoro di
comunicazione.
Non nascondo che la visione di quelle immagini ci aveva
turbato profondamente e non avevo potuto fare a meno
di telefonare a Bianca, e sentendo la sua voce affaticata e
tremante, avrei voluto essere lì ad accarezzarla e stringerla
tra le mie braccia come quando, da piccola, si aggrappava
alle mie ginocchia nel tentativo impossibile di trattenermi
mentre andavo al lavoro.
Quella sera io ed Antonio dormimmo insieme, anche
noi aggrappati l’uno all’altra comunicandoci col fiato e col
respiro la volontà di resistere e la speranza che tutto sareb-
be tornato come prima.
Ma io avevo imparato ad essere più guardinga, a non
esternare i miei sentimenti così scopertamente come fa-
cevo prima. Lo spiraglio del sospetto s’era insinuato nella
mia mente, aveva corroso quelle cortine d’incoscienza e di
ingenuità che mi facevano chiudere gli occhi davanti ad
esternazioni poco chiare. Avevo paura che Antonio voles-
se trattenermi, che non mi lasciasse tornare a casa.
Così avevo cominciato a non dire, a non esprimere ciò
che spontaneamente poteva venirmi alla mente e di lì a
poco passare sulle mie labbra; qualsiasi retropensiero si
potesse nascondere dietro le mie parole veniva accurata-
mente evitato, seguendo la preoccupazione che potesse
suonare sgradito al mio interlocutore. Confesso che non
fu facile adeguarmi a questi comportamenti che la circo-
stanza mi imponeva: alla preoccupazione generale, con-
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