Page 42 - Tempo scomposto
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due non poterono fare a meno d’incontrarsi e di scontrar-
si in un diverbio accesissimo, una vera e propria scenata
di gelosia durante la quale -saggiamente- mi eclissai. Era
chiaro che ciò compromise in modo irreversibile la nostra
convivenza, e temetti fondatamente che dovevo andarme-
ne di là, da quello spazio che con tanto amore e tanta fa-
tica avevo pazientemente costruito. Ero così disperata che
non trovai di meglio che aprirmi a Luana, che consideravo
depositaria dei miei segreti, l’unica capace di confortarmi
e consigliarmi. Mi convinse a temporeggiare, a non fare
passi affrettati e che forse la cosa sia sarebbe risolta da sé.
Dovevo trovarmi un’altra sistemazione? Luana mi fece
capire che forse una soluzione si stava prospettando, nel
senso che aveva saputo che Marina, nel frattempo, aveva
intrecciato un’altra relazione amorosa e non era escluso
che andasse a stare con lui. Questo avrebbe risolto ogni
problema, ma se la sua stanza fosse rimasta vacante avrei
dovuto accollarmi per intero le spese della casa in attesa di
trovare un altro inquilino…
Marina se ne andò senza dare spiegazioni, confermando
quella che era stata per tanto tempo la nostra coabitazio-
ne: educata, ma distaccata. Naturalmente mi chiesi il mo-
tivo di quel tardivo attacco di gelosia, di cui non riuscivo
a capire le ragioni, se poi s’era consolata così presto e feli-
cemente.
M’è obbligo spiegare al lettore paziente (spero che ce ne
sia almeno uno) che sta seguendo la mia narrazione che
tutti questi avvenimenti, così affastellati per ovvi motivi,
si svolsero in un arco di tempo piuttosto lungo, contem-
poraneamente al fatto che la mia carriera universitaria an-
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