Page 48 - Tempo scomposto
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bruciavano più.
Gli angoli di Catania che percorrevo mi sembrava che
avessero una consistenza diversa, più spensierata, non solo
carichi di quella sorta di pathos che la presenza di Duccio
mi trasmetteva; e così mi riscoprivo a riscoprirli con uno
spirito diverso, più giocoso, meno intellettualistico. Un
giorno Carmelo, appassionato di fotografia mi condusse
con sé a fare un reportage su alcuni angoli caratteristici e
meno esplorati della città, e così ci inoltrammo tra vicoli e
stradine, tra palazzi antichi e cadenti allo scopo di fotogra-
fare gli altarini votivi che sorgono numerosissimi soprat-
tutto nella parte più antica, e così sant’Agata e la Madonna
o il Cuore di Gesù furono oggetto della nostra attenzione
a volte un po’ spericolata perché la loro posizione elevata
ci costringeva a fare delle vere e proprie acrobazie per foto-
grafarli: se non riuscivamo a trovare un rialzo appropriato,
Carmelo riusciva a sollevarmi fino al raggiungimento della
giusta posizione, ed io scattavo la foto che doveva essere
ben centrata e ben a fuoco, pena le terribili rimostranze
dalle quali venivo investita in caso contrario!
Mi piacerebbe sapere che fine abbiano poi fatto quelle
foto che il mio amico asseriva di volere presentare ad un
concorso per fotoamatori; ci siamo persi di vista, con lui
come con altri e le nostre strade non si sono incrociate più.
Proprio alla vigilia della scelta della tesi due avvenimenti
luttuosi mi colpirono: la morte di mia nonna che covava
dopo una lunga malattia e i disturbi di Luana che peggio-
rarono al punto di richiedere un aiuto più mirato.
Il primo mi unì maggiormente ai miei rendendomi più
responsabile nei loro confronti e quindi più legata: mio
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