Page 67 - Tempo scomposto
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Divieto assoluto per la popolazione di partecipare allo spur-
go “affinché senza umani riguardi s’adempissero le regole
della purificazione generale delle case “. Affinché questa
fosse eseguita nella maniera più approfondita venne assi-
curata dalle Autorità l’impunità nei riguardi dei proprie-
tari delle case in cui fosse stata trovata della refurtiva o di
dubbia provenienza e questo per impedire che fosse nascosto
qualsivoglia oggetto che, se non purificato, sarebbe potuto di-
ventare fonte di contagio.
Venne deciso di spurgare innanzitutto il Lazzaretto del
braccio di S. Raineri perché, una volta purificato, servisse da
luogo dove poter consentire lo spurgo del materiale (mobili,
coperte e suppellettili varie). Quindi si pubblicò un bando
penale in cui veniva comandato alla popolazione di libera-
re le proprie case di tutto ciò che si riteneva da buttare accu-
mulandolo lungo le strade. Carcerati con carretti sarebbero
passati ogni giorno per prelevare il tutto e portarlo in un
luogo assegnato dove sarebbe stato dato alle fiamme. Si or-
dinava inoltre di uccidere tutti gli animali con pelo perché
ritenuti possibili fonti di contagio. Perché le disposizioni fos-
sero eseguite da tutti e nel modo corretto ad ogni quartiere
venne assegnato un supervisore. Non mancarono disguidi e
complicazioni soprattutto nei primi giorni come ad esempio
la pleurite che colpì il dott. Polacco o la scoperta di alcuni
casi di peste nella zona detta “terra della scaletta” situata
nella parte meridionale della città. Ambedue si risolsero
senza complicazioni. Come Dio volle si passò alla seconda
fase nella quale si sarebbe provveduto alla “disinfestazione”
delle case abbandonate dove i proprietari erano morti ed
alla “purificazione” delle case abitate. Per quanto riguarda
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