Page 68 - Tempo scomposto
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la disinfestazione si stabilì che essa dovesse essere praticata
da una sola persona per singola casa. Inoltre per non dover
arrecare maggior disturbo alla popolazione, venne coman-
dato di eseguire la disinfestazione in due fasi, dapprima
nella parte di città situata a sud e successivamente in quella
posta a nord. All’uopo venne deciso di disporre una lunga e
stretta linea di confine fatta di tronchi e rami di alberi che
partendo dal muro vicino la chiesa di S. Pelagia scendesse
in direzione della riva del mare terminando in prossimità
della statua di Nettuno. In questo modo la città sarebbe
stata divisa in due parti e nessuno, tranne chi doveva por-
tare cibo e vettovaglie, aveva il permesso di passare da una
parte all’altra. Gli abitanti della zona della città interes-
sata dallo spurgo non avrebbero potuto abbandonare le loro
case per tutto il periodo della disinfestazione che ogni giorno
veniva eseguita dalle 8 fino alle 16,30. La campana del ca-
stello di Matagrifone del feudo di Rocca Guelfonia avrebbe
scandito l’inizio e la fine della disinfestazione giornaliera.
Prima di entrare nelle case veniva acceso un fuoco dentro
un braciere alimentato da pece, antimonio, zolfo, orpimen-
to, salnitro e canfora i cui fumi avrebbero disinfettato gli
ambienti. Ciascuna casa veniva quindi scrupolosamente li-
berata di tutto ciò che si riteneva sospetto quindi si passava
ad una attenta pulitura degli ambienti, dei mobili e delle
suppellettili ritenuti sicuri. Il tutto veniva lasciato alla
ventilazione garantita dalla apertura di porte e finestre.
Una volta eseguita la disinfestazione la porta di ingresso
della casa veniva segnata con vernice rossa.
Il 6 febbraio si conclusero i lavori di disinfestazione nelle
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