Page 71 - Tempo scomposto
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Il 23 febbraio del 1745, a distanza di 9 mesi dalla conclu-
sione dello spurgo effettuato dal Dott. Polacco e dopo ben 15
mesi di assenza di nuovi casi di contagio, finalmente Mes-
sina ricevette la “certificazione di città liberata dalla peste”.
Aveva letto con molto interesse e partecipazione i fatti ri-
portati dallo storico -Davvero interessante la narrazione di
questa pestilenza- pensò Mirta; forse la prima in cui ogni
cosa veniva descritta con dovizia di particolari ed in cui si
notavano anche gli interventi programmati delle autorità
preposte secondo uno schema che si sarebbe ripetuto in
seguito ed in altre simili occasioni.
Finito di interpretare e trascrivere il brano, Mirta decise
che le sarebbe piaciuto prendere un momento di pausa,
e, quasi senza accorgersene, sollevò il capo dallo scrittoio
quasi a voler cercare compagnia. Non vide l’uomo cono-
sciuto poco tempo prima; chissà: forse poteva essere gra-
devole scambiare due parole davanti alla macchinetta del
caffè… Ma come si chiamava? Non aveva afferrato bene
neanche il suo nome…
L’incontrò infatti proprio mentre rientrava e lei usciva,
in posizione antitetica a quella del loro primissimo incon-
tro-scontro.
Si chiamava Antonio P., era docente di Filosofia Teoreti-
ca e stava effettuando un importante ricerca per un lavoro
antologico di cui dimenticò subito il titolo.
-Ci troviamo domani? - chiese lui prima di salutarla.
-Sì, domani allo stesso posto - rispose leggermente emo-
zionata con quel tanto di ritrosia e imbarazzo che l’edu-
cazione ricevuta le imponevano di sentire e mostrare di
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