Page 70 - Tempo scomposto
P. 70
e simili profumarsi con la crusca e canfora e lasciarle alla
ventilazione.”
Le operazioni iniziarono il 2 marzo e terminarono il 10
aprile. Successivamente si procedette alla sigillatura con
“colla di marmorajo” (marmista) di tutte le fosse comuni in
cui erano stati seppelliti gli appestati. Si riesumarono inol-
tre tutte le salme che erano state seppellite in vicinanza del
mare e si bruciarono.
“..certifichiamo, attestiamo, giuriamo, ed al mondo tutto
facciamo palese, che qui a Messina… lo spurgo generale ese-
guito per ordine di S.M. dal suddetto Dott. Polacco, è stato
accertato, esatto e ben conchiuso e come tale consideriamo la
città restituita alla sua primiera salubrità ed in attesa di
ottenere la libera pratica con tutte l’altre nazioni. Oggi in
Messina li 29 Maggio 1744.”
Così si concludeva il documento firmato dal dott. Polacco
in cui dichiarava che la città di Messina era stata comple-
tamente liberata dal morbo della pesta e che per tale motivo
non vi era più pericolo di contagio Non vi era più quindi ne-
cessità di limitare la circolazione, tutte le attività commer-
ciali potevano riottenuto il permesso di riaprire, le chiese di
accogliere di nuovo i fedeli e gli uffici pubblici di riprendere
le loro attività. Poteva inoltre essere consentita la libera cir-
colazione delle merci sia per via terra che per mare.
La certificazione del Dott. Polacco doveva quindi passare
al vaglio del giudizio del magistrato della Generale Depu-
tazione della Salute il quale tuttavia ritenne non sufficien-
te la durata del periodo di quarantena a cui la città era
stata sottoposta ed impose che di nuovo fossero effettuate le
operazioni di purificazione in tutte le case.
64