Page 75 - Tempo scomposto
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nozze contrastate con Bernardo. La donna le aveva prati-
cato anche qualcuna delle sue “arti magiche” per curarle
un fastidioso mal di gola di cui soffriva; e con l’ausilio di
qualche filastrocca e qualche formula incomprensibile, se-
duta davanti a lei, aveva intinto le mani in una scodellina
d’olio che aveva passato con forza sui tendini all’interno
di un polso, poi su quello dell’altra mano. Infine le aveva
fatto aprire la bocca, le aveva fatto fare tre volte il segno
della croce tra i denti e fatto pronunciare le parole finali.
Damiana aveva detto di ripetere l’intero rito due volte al
giorno, e che il giorno successivo sarebbe guarita. Lo scet-
ticismo di Anna era stato sconfitto perché due sere dopo
il malessere non c’era più. Ciò aveva rafforzato la fiducia
della padrona nella serva e accresciuto l’intimità tra le due.
Giungevano con una certa insistenza le notizie della ter-
ribile pestilenza che aveva colpito la città di Messina ed il
suo circondario e Damiana era stata vista recarsi a far vi-
sita più di una volta ad alcuni parenti che abitavano alla
periferia della città dello Stretto, accompagnata dal padre
in groppa al mulo che l’uomo possedeva. La notizia era
passata di bocca in bocca ed accolta con sospetto tra i ma-
levoli che l’osteggiavano e che non avevano saputo tenere
a freno la lingua. Nello stesso tempo la duchessina Anna
non riusciva a superare l’ostilità che nutriva nei confronti
di sua cugina Caterina che aveva determinato la rottura
dei rapporti con suo padre, il duca don Gaetano Altavilla,
rivelandogli il suo proposito (che doveva rimanere segre-
to) di sposare Bernardo e la sua fuga d’amore. In uno dei
colloqui con la duchessina, Damiana le aveva raccontato
che spesso si recava in campagna, da alcuni suoi parenti
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